Acquista
EDITORIALE di Elena Dellapiana (Un “nuovo” Gio Ponti per misurare la temperatura del design italiano).
In occasione del conferimento del Compasso d’Oro alla carriera 2024, la storica manifattura Molteni&C ha editato due nuovi pezzi su disegno di Gio Ponti, originariamente prodotti per la villa Planchard a Caracas, costruita a partire dal 1953.
IL RACCONTO DEL SACRO NELLE VETRATE DEL 900. L’OFFICINA MILANESE TRA TENDENZE CONSERVATRICI E SPINTE AL RINNOVAMENTO di Cesare Facchetti si occupa delle vetrate istoriate prodotte a Milano, la città in cui, nel XX secolo, si riscontra la più grande densità di laboratori artigiani. È anche il luogo in cui più che altrove si sperimentano materiali e linguaggi moderni, che si sviluppano dapprima nell’ambito della vetrata d’uso civile e progressivamente iniziano a trovare applicazione anche nella vetrata sacra. All’inizio del secolo, laboratori come Beltrami e C., Corvaya e Bazzi o la bottega romana dei Giuliani si attenevano a uno stile ancora legato alle tradizioni ottocentesche, ma in seguito, soprattutto negli anni Trenta, il linguaggio di artisti legati al Novecento Italiano o ad altre tendenze moderne inizia ad esprimersi nell’ambito della vetrata, soprattutto grazie agli artigiani del laboratorio di FontanaArte. A partire dagli anni Sessanta si osservano i veri cambiamenti: nel cantiere del Duomo arriva la prima creatrice di vetrate donna, Amalia Panigati, mentre nelle architetture di Gio Ponti si sperimenta una nuova tridimensionalità della vetrata grazie alle collaborazioni con FontanaArte e con la Fornace Venini. Infine, nei primi anni Settanta, fiorisce l’astrattismo lirico delle vetrate di Costantino Ruggeri.
MERLETTI D’AUTORE ALLE MOSTRE INTERNAZIONALI TRA IL 1927 E IL 1933 di Giorgio Levi documenta la maggior parte delle opere di Giulio Rosso, Vittorio Zecchin, Fausto Melotti, Tomaso Buzzi, Giovanni Gariboldi e Ugo Carà, esposte alle Triennali di Monza-Milano tra il 1927 e il 1933, accompagnandole con quelle presentate alle Biennali di Venezia tra il 1928 e il 1932 o pubblicate su “Domus” nello stesso periodo.
CERAMICHE, ARAZZI E MOBILI SITUAZIONISTI: PIERO SIMONDO E LE ARTI DECORATIVE COME ZONA DI LIBERTA’ di Luca Bochicchio intende mettere in luce una specifica parte della produzione plastica di Piero Simondo: quella orientata alla decorazione libera di oggetti d’uso quotidiano, in particolare mobilio in legno e suppellettili in ceramica. Si tratta di un’evidente dimostrazione speculativa delle teorie di autonoma decorazione degli ambienti, come via alternativa all’industrial design, maturate negli ambienti legati al Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista, tese a rafforzare il dialogo emozionale tra arte, artigianato e architettura degli spazi. Artista, educatore e teorico del pensiero logico e sperimentale, attivo ad Alba dai primi anni ’50 e poi a Torino dai primi ’60 del secolo scorso, Simondo è meglio noto per essere stato tra i fondatori dei Laboratori Sperimentali del Bauhaus Immaginista e dell’Internazionale Situazionista. La sua attività teorica, artistica, pedagogica e sperimentale si estende ben al di là del perimetro di tali movimenti di neoavanguardia, che egli abbandona molto presto, già nel 1958. In particolare, con la creazione a Torino, nel 1962, del collettivo CIRA (Centro cooperativo per un Istituto internazionale di Ricerche Artistiche) e con la successiva direzione dei laboratori didattici e audiovisivi per l’Istituto di Pedagogia dell’Università di Torino, Simondo ha espresso una autonoma e indipendente visione del ruolo dell’artista nella società tecnologica e dei consumi, proseguendo parallelamente la propria azione artistica, al cui interno è possibile isolare una linea di decorazione libera e costante nel tempo. Basandosi su ricerche d’archivio e portando alla luce inediti materiali e documenti, il saggio inquadra storicamente e criticamente la produzione apparentemente centrifuga e decentrata di Piero Simondo, che spazia dai mobili dipinti ai pannelli e arazzi decorativi, dai servizi da tè alle ceramiche informali, più o meno funzionali.
Funzionalità, eleganza e comfort: il mobilificio Ducrot e la produzione di arredi a Palermo nel periodo del «Miracolo Economico», fra modernità relazionale e riaffermazione del lusso di Ettore Sessa. Negli anni della «Ricostruzione» e del «Miracolo Economico» al ritrovato status di Palermo quale “capitale” amministrativa e politica della Sicilia, corrisponde anche la diffusa volontà di ripresa di quel ruolo propositivo relativamente alla cultura dell’arredo e delle sistemazioni d’interni che si era manifestato eccellente massimamente durante la Belle Époque. Il rilancio aziendale dello storico mobilificio Ducrot fu uno degli aspetti più eclatanti di questo orientamento: esso riguardò, infatti, la riaffermazione dell’impresa anche nel settore degli incarichi per gli arredi di sedi istituzionali pubbliche e private, di strutture alberghiere e di locali pubblici. Un settore, questo, per il quale le scelte dei progettisti dell’Ufficio Tecnico dell’impresa sono orientate ad una cauta modernità, sovente con richiami novecentisti. Già nel periodo fra il 1944 e il 1955 il mobilificio riafferma la propria propositività produttiva realizzando grandi incarichi e riattivando la rete di vendita. Fra gli incarichi navali di questo periodo, oltre alla trasformazione completa delle cabine e dei saloni delle navi di importanti società di navigazione (quali l’Italia, l’Adriatica e la Tirrenia), hanno particolare rilevanza gli arredi progettati dall’Ufficio Tecnico fra il 1951 e il 1956 per le motonavi Città di Tunisi, Città di Napoli, Campania Felix, Franca Costa, Lipari e Sardegna, per la turbonave Andrea Doria (1951-1953) e poi per il transatlantico Leonardo da Vinci, ultimo grande incarico assunto già in condizioni critiche d’impresa (1958-1960) ma sull’onda del formidabile successo riscosso con gli arredi del transatlantico Cristoforo Colombo (1953).
La testimonianza di Maria Grazia Gargiulo IL GALLO DI VILLA CHANTECLER ci fa conoscere una ceramica inedita di Diana Franco.
Completano il numero le recensioni di mostre: D’ORO E TURCHESE LE CERAMICHE BORGHESE DI PRATICA DI MARE di Irene de Guttry; DANIELE CALABI E PADOVA IL RINNOVATO SODALIZIO PROFESSIONALE TRA L’INGEGNERE-ARCHITETTO E LA CITTÀ di Aurora Pizziolo; BRUNO MUNARI. TUTTO di Marco Scotti; ARTURO MARTINI. LA TRAMA DEI SOGNI. TESSUTI, CERAMICHE, DIPINTI di Matteo Fochessati; “WALTER ALBINI, IL TALENTO, LO STILISTA” AL MUSEO DEL TESSUTO DI PRATO UNO SGUARDO TOTALE SULLA MODA ITALIANA di Bruna Niccoli; Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini di Ali Filippini; quelle di libri: FRANCESCA PIROZZI. CERAMICA CONTEMPORANEA D’AUTORE IN ITALIA di Carla Cerutti; Elena Dellapiana – Il design e l’invenzione del Made in Italy di Dario Scodeller; e l’appendice I MONDI DI IRENE KOWALISKA a cura di Maria Grazia Gargiulo.
Giorgio Levi
CONTENUTI
Editoriale
1. Elena Dellapiana – Un “nuovo” Gio Ponti per misurare la temperatura del design italiano
Saggi
2. Cesare Facchetti – Il racconto del sacro nelle vetrate del 900. L’officina milanese tra tendenze conservatrici
e spinte al rinnovamento
3. Giorgio Levi – Merletti d’autore alle mostre internazionali tra il 1927 e il 1933
4. Luca Bochicchio – Ceramiche, arazzi e mobili situazionisti: Piero Simondo e le arti decorative come zona
di libertà
5. Ettore Sessa – Funzionalità, eleganza e comfort: il mobilificio Ducrot e la produzione di arredi a Palermo
nel periodo del «miracolo economico», fra modernità relazionale e riaffermazione del lusso
Testimonianze
6. Maria Grazia Gargiulo – Il gallo di Villa Chantecler. una ceramica riscoperta di Diana Franco
Recensioni
7. Irene de Guttry – D’oro e turchese le ceramiche Borghese di Pratica di Mare
8. Aurora Pizziolo – Daniele Calabi e Padova il rinnovato sodalizio professionale tra l’ingegnere-architetto e la città
9. Marco Scotti – Bruno Munari. Tutto
10. Matteo Fochessati – Arturo Martini. La Trama dei Sogni. Tessuti, ceramiche, dipinti
11. Bruna Niccoli – “Walter Albini, il talento, lo stilista” al museo del tessuto di Prato uno sguardo totale sulla moda italiana
12. Ali Filippini – Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini
13. Carla Cerutti – Francesca Pirozzi. Ceramica contemporanea d’autore in Italia
14. Dario Scodeller – Elena Dellapiana – Il design e l’invenzione del made in Italy
Appendice
15. Maria Grazia Gargiulo – I mondi di Irene Kowaliska